Per capire come il corpo maschile produce un’erezione sarà utile prima capire un po’ il flusso di sangue attraverso il pene.
Fornimento di sangue al tessuto erettile del pene
I 2 corpi cavernosi a forma di sigaro corrono lungo il pene e costituiscono la maggior parte del tessuto erettile spugnoso del pene. Durante l’erezione, questi si riempiono di sangue.
Il sangue fluisce nel tessuto erettile principalmente attraverso 2 profonde arterie centrali (note anche come arterie cavernose) – una corre lungo la lunghezza di ogni corpo cavernoso.
Il sangue esce dal tessuto erettile attraverso il sistema di drenaggio delle vene aperte intorno alla parete esterna dei corpi cavernosi.
Come si produce un’erezione
1. Si viene stimolati sessualmente da un pensiero o un’azione.
2. Il corpo rilascia una sostanza chimica nota come ossido nitrico, che è nota per dilatare i vasi sanguigni.
3. L’ossido nitrico innesca l’azione della guanilato ciclasi, un enzima che aiuta ad attivare un’erezione. Funziona spingendo il rilascio di una sostanza chimica del corpo chiamata guanosina monofosfato ciclico (cGMP). Questo provoca il rilassamento delle cellule muscolari lisce nel tessuto erettile del pene.
4. Quando le cellule muscolari lisce si rilassano permettono all’arteria centrale e ad altri vasi sanguigni in entrata di allargarsi così come le maglie del tessuto erettile spugnoso. Questo permette a più sangue di fluire attraverso l’arteria centrale nel tessuto erettile spugnoso del pene.
Quando i 2 corpi cavernosi a forma di sigaro si riempiono di sangue, il tessuto spugnoso preme contro le vene nelle pareti esterne dei corpi cavernosi, comprimendole e impedendo al sangue di fluire nuovamente fuori dal pene. Con più sangue che entra e meno che esce, il pene diventa eretto.
5. Il corpo produce un enzima noto come fosfodiesterasi 5 (PDE5). Dopo un segnale, come l’orgasmo o un’interruzione, la PDE5 rompe la sostanza chimica del corpo che causa l’erezione, il cGMP, e il sangue viene reindirizzato fuori dal pene e nel resto del corpo.
6. Il pene ritorna al suo precedente stato flaccido (flaccido).
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