Il concetto di eterna ricorrenza di Nietzsche

FILOSOFIA

“Non esistono fatti, solo interpretazioni”. – Friedrich Nietzsche

Jul 8, 2020 – 4 min read

Foto di Mario Dobelmann su Unsplash

“Questa vita come ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e innumerevoli volte ancora; e non ci sarà nulla di nuovo in essa, ma ogni dolore e ogni gioia e ogni pensiero e sospiro e ogni cosa incommensurabilmente piccola o grande nella tua vita deve ritornare a te – tutto nella stessa successione e sequenza – anche questo ragno e questo chiaro di luna tra gli alberi, e anche questo momento e io stesso. L’eterna clessidra dell’esistenza gira e rigira, e tu con essa, un granello di polvere”. ~Friedrich Nietzsche

“Ti ricordi cosa mi hai detto una volta? Che ogni minuto che passa è un’altra possibilità di ribaltare tutto”. ~ Tom Cruise come David Aames, Vanilla Sky

Alcuni considerano Friedrich Nietzsche uno dei filosofi più emozionanti di tutti i tempi. Certamente le sue idee sono state influenti e i suoi scritti drammatici. E qualunque sia la vostra opinione sul suo punto di vista, i temi che affronta sono abbastanza provocatori da darci qualcosa da rosicchiare e farci pensare. Alla fine, in una certa misura, forse questo era tutto ciò che intendeva in un mondo in cui le persone generalmente andavano semplicemente avanti con i loro affari e accettavano i valori della cultura in cui erano immersi.

Pittura dell’autore.

La citazione qui sopra riguarda uno dei suoi costrutti originali, l’idea che la vita sia in un eterno ripetersi. Gli studiosi biblici non sono i soli a dare peso alle decisioni della nostra vita quotidiana come se avessero esiti eterni significativi. Nietzsche, d’altra parte, sceglie di suggerire che le nostre decisioni in questa vita hanno un peso perché il modo in cui scegliamo di vivere oggi sarà ripetuto più e più volte fino all’eternità.

E’ una prospettiva molto insolita per certi aspetti, una variante della reincarnazione, che ci fa anche tornare all’infinito, ma in capacità diverse. Gli studiosi hanno discusso se l’idea sia intesa come una seria congettura o un concetto per farci riflettere di più sul nostro comportamento qui e ora.

Memoria di Nietzsche a Torino.

Credo che l’unico intento di Nietzsche con questo concetto di eterna ricorrenza fosse quello di collegarci al significato dei nostri atti. Per parafrasare in gergo moderno, per vivere ogni giorno con maggiore consapevolezza.

Era una mente brillante, ma per quanto ne so non offre un’argomentazione a sostegno della nozione proposta. È una certezza che ha capito che anche se noi stessi fossimo ricorrenti, le nostre circostanze non lo sarebbero, perché i tempi cambiano, la cultura cambia, la storia si svolge intorno a noi.

Questo tema dell’eterna ricorrenza è ripreso nel film Vanilla Sky di Cameron Crowe. Una volta afferrata la premessa del film, lo spettatore è come Teseo che segue il filo di Arianna per trovare la strada attraverso il labirinto. Nel film, David Aames non è consapevole di vivere questa “eterna ricorrenza”, ma sa solo che qualcosa è terribilmente sbagliato. La scena culminante sul tetto porta in superficie una serie di questioni filosofiche storicamente significative.

Quando viveva in Italia, Nietzsche ebbe un esaurimento nervoso mentre assisteva a un uomo che picchiava un cavallo. Abbracciando il cavallo, la cui sofferenza era più di quanto potesse sopportare, Nietzsche crollò e passò gli ultimi dieci anni della sua vita in uno stato di rottura.

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