La sceneggiatrice de ‘Il Signore degli Anelli’ riflette sull’iconica battuta di Éowyn ‘I Am No Man’, 15 anni dopo

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“Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re” celebra il suo 15° anniversario questo mese, e Polygon ha festeggiato parlando con la co-sceneggiatrice Philippa Boyens sulla realizzazione di uno dei momenti femministi più iconici nella storia dei film di successo: Il “Io non sono un uomo!” di Éowyn. Boyens ha vinto l’Oscar per la migliore sceneggiatura adattata per aver scritto il film di J.R.R. Tolkien con Fran Walsh e il regista Peter Jackson.

“È una delle grandi frasi”, ha detto Boyens. “Erano sceneggiatrici che dovevano scrivere per tutti questi personaggi maschili, e poi finalmente abbiamo questa donna per cui scrivere, e lei deve fingere di essere un uomo.”

I fan degli “Anelli” conoscono bene il momento di Éowyn. Dopo aver ricevuto l’ordine da suo zio Théoden (Bernard Hill), re di Rohan, di non andare in battaglia, Éowyn (Miranda Otto) si traveste da uomo e si ritrova a fissare il Re Stregone di Angmar, il signore dei Nazgûl. Dopo che il Re Stregone pronuncia una profezia che afferma che nessun uomo può ucciderlo, Éowyn si toglie l’elmo per rivelare la sua identità e proclama: “Io non sono un uomo”. Éowyn poi spinge la sua spada nel Re Stregone, uccidendolo efficacemente.

“Se ti prefiggi di scrivere un ‘personaggio femminile forte’, tra virgolette, lo sentiranno a un miglio di distanza”, ha detto Boyens riguardo all’inserimento della battuta nella sceneggiatura. “E lo sentono lontano un miglio. E’ sempre presuntuoso, penso, che la gente creda – e non è solo che lo creda per le donne, ma anche per i giovani uomini – che non possano relazionarsi con una storia in cui il personaggio principale non è del loro stesso sesso. Certo che possono.”

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La battuta ha finito per essere uno dei momenti che definiscono “Il ritorno del re”. “Era come, ‘Wow, questo sta colpendo, questo sta risuonando con le giovani donne'”, ha detto Boyens. “Penso che sia stato quel pubblico a sollevare Rings in un altro posto”.

Boyens si è riunito con Walsh e Jackson per la sceneggiatura di “Mortal Engines”, che ha recentemente bombardato il botteghino. Lo sceneggiatore ha anche aiutato a scrivere la trilogia dello “Hobbit” di Jackson.

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