Maia

Vulcano e Maia (1585) di Bartholomäus Spranger

Nell’antica religione e nel mito romano, Maia incarnava il concetto di crescita, poiché si pensava che il suo nome fosse legato all’aggettivo comparativo maius, maior “più grande, maggiore”. In origine, potrebbe essere stata un’omonima indipendente dal greco Maia, i cui miti ha assorbito attraverso l’ellenizzazione della letteratura e della cultura latina.

In una preghiera romana arcaica, Maia appare come un attributo di Vulcano, in una lista invocazionale di divinità maschili accoppiate con astrazioni femminili che rappresentano qualche aspetto della loro funzionalità. Era esplicitamente identificata con la Terra (Terra, la controparte romana di Gaia) e la Dea Buona (Bona Dea) in almeno una tradizione. La sua identità si intrecciò teologicamente anche con le dee Fauna, Ops, Giunone, Carna, e la Magna Mater (“Grande Dea”, riferendosi alla forma romana di Cibele ma anche un titolo di culto per Maia), come discusso a lungo dal tardo scrittore antiquario Macrobio. Questo trattamento fu probabilmente influenzato dallo studioso Varrone del I secolo a.C., che tendeva a risolvere un gran numero di dee in una “Terra” originale. L’associazione con Giunone, la cui controparte etrusca era Uni, è suggerita di nuovo dall’iscrizione Uni Mae sul fegato di Piacenza.

Il mese di maggio (latino Maius) fu presumibilmente chiamato così per Maia, sebbene gli antichi etimologi lo collegassero anche ai maiores “antenati”, sempre dall’aggettivo maius, maior, che significa coloro che sono “maggiori” in termini di precedenza generazionale. Il primo giorno di maggio, i Lares Praestites venivano onorati come protettori della città, e il flamen di Vulcano sacrificava una scrofa incinta a Maia, un’offerta consueta a una dea della terra che ribadisce il legame tra Vulcano e Maia nella formula di preghiera arcaica. Nel mito romano, Mercurio (Hermes), figlio di Maia, era il padre del gemello Lares, una genealogia che fa luce sulla collocazione delle cerimonie alle Calende di Maggio. Il 15 maggio, le Idi, Mercurio era onorato come patrono dei mercanti e incrementatore di profitti (attraverso una connessione etimologica con merx, merces, “beni, merci”), un’altra possibile connessione con Maia sua madre come dea che promuoveva la crescita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.