Mezzo da sbarco, piccola imbarcazione navale usata principalmente per trasportare e distribuire tatticamente soldati, attrezzature, veicoli e rifornimenti dalla nave alla terraferma per la condotta di operazioni militari offensive. Durante la seconda guerra mondiale i britannici e gli americani produssero in massa mezzi da sbarco, modificandoli nel corso della guerra per svolgere un’ampia varietà di compiti.

Lo sviluppo e l’uso di mezzi specializzati per lo spiegamento tattico su coste ostili fu intrapreso per la prima volta dai giapponesi, che nei primi anni ’30 impiegarono il primo mezzo da sbarco con una rampa a prua per consentire il rapido spiegamento delle truppe. Questo design fu copiato dagli inglesi e dagli americani, che alla fine lo incorporarono in 60 diversi tipi di mezzi da sbarco e navi da sbarco.

Negli anni ’30 il Corpo dei Marines e la Marina degli Stati Uniti, anticipando la necessità di assalti anfibi, sperimentarono piccole barche da sbarco. Ditte private furono incaricate di sviluppare imbarcazioni basate su criteri delineati dalla Marina. Nella Fleet Exercise 5, condotta nel 1939, la barca Eureka di 36 piedi (11 metri), prodotta da Andrew Higgins, un costruttore di New Orleans, si dimostrò superiore a tutte le altre. Tuttavia, mentre questa barca soddisfaceva o superava i criteri della Marina, non aveva una rampa di prua. Nel 1941 un ufficiale del Corpo dei Marines mostrò a Higgins una foto di un mezzo da sbarco giapponese con una rampa a prua, e a Higgins fu chiesto di incorporare questo progetto nella sua barca Eureka. Lo fece, producendo il progetto di base per il Landing Craft, Vehicle, Personnel (LCVP), spesso chiamato semplicemente Higgins boat. L’LCVP poteva trasportare 36 uomini di fanteria equipaggiati per il combattimento o 3.600 kg di carico dalla nave alla terraferma. Durante la seconda guerra mondiale gli Stati Uniti ne produssero 23.398. La versione britannica del LCVP fu chiamata Landing Craft, Assault, o LCA.

Oltre ai mezzi d’assalto di base per la fanteria, l’esercito americano aveva bisogno di una nave per trasportare e far atterrare il suo carro armato medio, e nel maggio 1941 fu chiesto a Higgins di produrre un mezzo per l’atterraggio dei carri armati. Un anno dopo la Marina accettò il progetto di Higgins da 50 piedi (15,25 metri), il prototipo del Landing Craft, Mechanized (LCM). Durante la guerra 11.392 LCM furono prodotti dagli Stati Uniti.

La Marina ha intrapreso la progettazione di un mezzo da sbarco di fanteria con una capacità shore-to-shore, cioè una nave marittima. Il risultante Landing Craft, Infantry (Large), chiamato LCI, era una nave di 158 piedi (48 metri) con la capacità di trasportare 200 uomini di fanteria in un passaggio di 48 ore, un tempo più che sufficiente per attraversare piccoli corpi d’acqua come la Manica. Il LCI non aveva la rampa di prua standard. Invece, usava due passerelle per sbarcare le truppe da entrambi i lati della prua (vedi foto). Gli Stati Uniti produssero 1.051 LCI durante la guerra, e la nave fu fornita ai britannici e ai russi tramite lend-lease.

Nel 1940 gli inglesi progettarono e costruirono il Landing Craft, Tank (LCT), inizialmente per condurre raid anfibi. Furono prodotti otto diversi modelli di questa imbarcazione, il Mk4 fu il più usato. Un totale di 1.435 sono stati prodotti in serie negli Stati Uniti. La LCT Mk4 era in grado di trasportare e schierare sei carri armati medi. Questa nave fu ampiamente utilizzata in Normandia.

Oltre ai mezzi da sbarco da trasporto, gli Stati Uniti svilupparono e schierarono un certo numero di mezzi specializzati. In questi casi le lettere aggiuntive erano tipicamente aggiunte alle abbreviazioni standard per designare il compito speciale. Per esempio, LCT(R) designava un Landing Craft, Tank, montato con razzi, e LCG(L) designava un Landing Craft, Gun (Large), un mezzo equipaggiato con due cannoni navali da 4,7 pollici (119 mm) per ingaggiare difese fortificate sulla spiaggia con fuoco diretto.