Quello che devi sapere sulle aste a primo prezzo e Criteo

Nel mondo dell’ad-tech, il movimento delle aste a primo prezzo è qui. Il cambiamento ha guadagnato importanza negli ultimi anni. Mentre le aste di annunci di secondo prezzo sono iniziate più di dieci anni fa, non sono state in grado di riflettere i cambiamenti portati dall’header bidding. Tuttavia, il piano di Google di lanciare le aste di primo prezzo questo mese dimostra che la transizione del settore è quasi completa.

Quindi è ufficiale: viviamo in un mondo di aste di primo prezzo.

Ma cosa comportano le aste di primo prezzo per gli inserzionisti? Come funzionano? E cosa significa tutto questo?

Gli economisti spesso considerano il secondo prezzo come il modo più giusto per mettere all’asta un prodotto mercificato. L’offerta ottimale teorica è il valore reale dell’opportunità ed è indipendente dalla concorrenza. Nell’ad-tech, questo incentiva l’acquirente a presentare il prezzo massimo che è disposto a pagare per un posizionamento pubblicitario su un ambiente editore. Poi finisce per pagare meno se vince.

Nelle aste a primo prezzo, l’acquirente paga esattamente quello che offre. Gli acquirenti devono indovinare quanto offre la concorrenza per evitare di pagare troppo per un’opportunità di visualizzazione. Questo diventa un rischio di spesa eccessiva e un potenziale problema di performance quando vengono coinvolti i budget.

Oltre al primo e al secondo prezzo, alcuni attori del mercato hanno cercato di ottenere un valore extra dalle aste di secondo prezzo usando controlli dei prezzi. Per esempio, i soft floor, che fissano un limite di prezzo ma accettano le offerte che sono appena sotto il limite. Questi meccanismi creano un’asta ibrida tra le aste di primo e secondo prezzo. Le aste di primo prezzo sono più trasparenti, il che permette di fare offerte veritiere. Questo permette sia agli acquirenti che ai venditori di vedere il costo effettivo dell’impression.

Come gestisce Criteo le aste di primo prezzo, secondo prezzo e ibride?

Come pioniere dell’header bidding con la propria tecnologia di monetizzazione per gli editori, Criteo Direct Bidder, Criteo ha abbracciato a lungo il panorama mutevole delle offerte in un mondo di primo prezzo.

Quindici anni fa, Criteo ha iniziato a sviluppare una tecnologia di offerta intelligente. Questa tecnologia garantisce che un’offerta piazzata per qualsiasi opportunità di visualizzazione offra il massimo rendimento per clienti ed editori. Lo stato dell’arte del bidding di Criteo nelle aste di secondo prezzo non puro è in costante miglioramento. Questo tiene conto delle offerte sia nel primo prezzo che in ambienti sempre più complessi.

Oltre a valutare l’utente in quel momento e in quel luogo, gli algoritmi di apprendimento automatico prevedono il tipo di asta (1°, 2° o ibrida), la pressione della concorrenza e i prezzi di compensazione tipici. La tecnologia di offerta di Criteo presenta quindi l’offerta ottimale che massimizzerà il valore sia per gli inserzionisti che per gli editori nelle tecnologie dirette.

Come il panorama delle aste continua a cambiare, Criteo continuerà a concentrarsi sul collegamento tra domanda e offerta. Criteo si impegna a generare il massimo valore per i clienti essendo in grado di fare offerte in modo dinamico in ogni ambiente e per tutti i tipi di asta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.