Una presentazione insolita della lesione dei tessuti profondi, la capiamo davvero? A Case Report and Literature Review

Le lesioni dei tessuti profondi (DTI) sono state descritte già nel 1873 quando Sir James Paget definì le aree violacee di pelle intatta che si scrostavano e si trasformavano in cavità.1 Nel 1942, Groth, uno scienziato tedesco, applicò una pressione esterna per creare ulcere in un animale e descrisse queste ulcere che iniziavano nei muscoli come maligne.2 Proseguendo lo studio di Groth, Darrell Shea fu il primo a introdurre la classificazione delle ulcere da pressione e aggiunse le ulcere da pressione chiuse nel sistema di stadiazione nel 1975.3,4

L’idea di un’altra causa per le ulcere da pressione fu discussa dal National Pressure Ulcer Advisory Panel (NPUAP) nel 2001.2 Queste ulcere da pressione emergevano come tessuto di colore marrone-viola, e molte di esse tendevano a diventare ulcere di IV stadio.2

Il termine “lesione dei tessuti profondi” è stato scelto perché la causa più probabile di queste ulcere da pressione era un grande livello di pressione nel punto di incrocio osso-tessuto molle. All’inizio, la DTI è stata definita come una lesione legata alla pressione nei tessuti sottocutanei sotto la pelle intatta che inizialmente ha l’aspetto di un livido profondo e può annunciare lo sviluppo di un’ulcera da pressione di stadio III-IV, anche con un trattamento ottimale.3 Secondo il NPUAP, la DTI è una pelle intatta con una colorazione viola o marrone non scurabile che può essere preceduta da dolore. Quest’area di pelle potrebbe avere una consistenza diversa (molliccia, paludosa, soda) rispetto all’area di pelle vicina, e il colore marrone o viola è difficile da riconoscere nella pelle scura.5 Questo tipo di ulcera è grave e difficile da diagnosticare. Infatti, se questo tipo di ulcerazione raggiunge un livello avanzato, diventa difficile da trattare e la prognosi è sfavorevole. Pertanto, concentrarsi sulla pelle non può riflettere l’entità del danno totale indotto dalla pressione.6 La lesione dei tessuti profondi è comunemente osservata nei pazienti allettati nelle case di cura e negli ospedali. Anche se sono stati fatti molti tentativi per spiegare l’esatto meccanismo e la presentazione clinica, la fisiopatologia e gli esiti clinici finali devono ancora essere determinati.

Gli autori hanno visto molti pazienti con DTI nella loro pratica. Le presentazioni e gli esiti possono variare dalla guarigione senza necrosi dei tessuti e sequele alla completa necrosi dei tessuti che si evolve in ferite da pressione di IV stadio che necessitano di debridement chirurgico. Sebbene la presentazione attualmente concordata descriva la DTI come pelle color porpora o marrone con ulcerazione, qui gli autori presentano un caso in cui la DTI si presentava solo con eritema, indurimento e dolore sull’osso sacro e sulle aree del gluteo destro. Una diagnosi di DTI è stata fatta all’esame clinico, che è stata poi confermata intraoperatoriamente.

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